Buona domenica,
spero che il vostro mese di marzo proceda bene. Il mio va così così, da qualche settimana vivo nel caos, con due stanze sottosopra per rifare il pavimento, il muratore che va e viene e i gatti disagiati perché hanno perso il divano, le poltrone e diversi punti di riferimento. Mentre scrivo questa newsletter con il Mac su un tavolino di fortuna in camera penso alle case perfette di Instagram. E penso anche a tutte le cose che non sono come sembrano, alle persone che raccontano un sacco di palle e a quelle che si inventano dal nulla esperti/e di qualcosa.
In particolare di royal, convinti/e che la bolla resterà sempre lì ferma, immutabile e immobile. Invece sarebbe il caso di fare attenzione, magari tenendosi aperta una via d’uscita, perché vedo già i primi cedimenti nell’interesse collettivo su questo tema a cavallo fra il gossip, l’attualità e la storia. Il discorso è complesso, ci sto ragionando e magari fra un po’ condividerò le mie riflessioni.
Detto questo veniamo al tema di questa newsletter e ve lo dico subito: preparate i fazzoletti perché qui si parla di amore, di amore quello vero che supera le difficoltà, i problemi, le regole dinastiche e diventa anche amore grandissimo per figli che non sono veramente tali e nipoti acquisiti.
Buona lettura!
Il 15 giugno 1905 nella St George Chapel del castello di Windsor il principe Gustavo Adolfo di Svezia sposa la principessa Margaret di Connaught, una delle nipoti della regina Vittoria. Fra la figlia del duca di Connaught e il nipote di re Oscar II, che si incrociano per caso in Egitto, è amore a prima vista. Serio e riflessivo, Gustavo Adolfo ama leggere, colleziona libri, ha studiato archeologia (da re effettuerà spesso campagne di scavo anche in Italia) e, come Margaret, è un grande appassionato di botanica.
Nel giro di pochi anni la principessa dà alla luce, uno dietro l’altro quattro maschi (Gustavo Adolfo, Sigvard, Bertil e Carl Johan) e una femmina, Ingrid ma trova anche tempo per trasformare il parco della villa di Sofiero (che la coppia ha ricevuto come dono di nozze dai sovrani svedesi) in un magnifico giardino all’inglese, ricco di specie rare.
La principessa pubblicherà diversi libri, alcune dei quali dedicati ai fiori e ai giardini in cui racconta il suo lavoro a Sofiero, ma scriverà anche un vero e proprio manuale di giardinaggio.
Nel 1907, a seguito della morte di re Oscar II e all’ascesa al trono del suocero Gustavo V, Margaret, Daisy come la chiamano in famiglia, diventa principessa ereditaria di Svezia e sarà amatissima perché si impegna moltissimo nel sociale.
Durante la prima guerra mondiale, la principessa crea in Svezia (paese rimasto neutrale) un gruppo di sostegno alla Croce Rossa e fa di tutto per aiutare i prigionieri e i feriti. La favola però ha un epilogo inatteso e tragico: mentre attende il sesto figlio, Margaret contrae una grave infezione a un orecchio, e le sue condizioni, a causa della gravidanza, sono presto disperate. La principessa muore il primo maggio del 1920 a soli trentotto anni.
In occasione delle nozze Margaret aveva ricevuto diversi gioielli che alla sua morte vengono divisi fra i figli; il collier/diadema “foglie d’alloro” creato da Boucheron dono della regina Sofia di Svezia, nonna dello sposo, tocca al principe Bertil e per molti anni resta chiuso in una cassaforte.
Margaret aveva avuto dai genitori la tiara “fleur de lys” e dallo zio Edoardo VII una tiara con diamanti e rubini che oggi appartengono alla regina di Svezia. Il khedivè d’Egitto, paese dove la coppia si era fidanzata, aveva omaggiato la sposa con uno spettacolare diadema di Cartier che è stato ereditato dalla figlia Ingrid e oggi proprietà della regina Anne Marie di Grecia.
Bertil è un ufficiale di Marina e durante la Seconda guerra mondiale diventa l’attaché navale dell’ambasciata svedese a Londra dove una sera incontra i magnetici occhi blu di Lilian Davies-Craig.
Lilian viene dal Galles, ha fatto la modella per Vogue, lavora in una fabbrica, di sera arrotonda cantando in un club ed è già sposata. Bertil è il terzo nell’ordine di successione al trono, dopo il padre e il fratello maggiore, perché il principe Sigvard ha rinunciato ai suoi diritti al trono per sposare una commoner.
La relativamente giovane dinastia svedese (che trae le sue origini da Jean-Baptiste Bernadotte, uno dei marescialli di Napoleone) ha bisogno di confermare ruolo e prestigio con costanti e sostanziose trasfusioni di sangue blu e non ammette deroghe: per restare nella linea di successione la consorte di un principe deve venire da una famiglia reale.
Bertil però non demorde, la sua scelta è definitiva. In attesa di tempi migliori, Lilian abbandona il suo lavoro di cantante in un club londinese molto esclusivo, trova un’occupazione più consona e avvia le procedure di divorzio. Il principe è stato chiaro: «Amo solo te, sposerò solo te», le dice, «ma non voglio che diventi la Mrs Simpson svedese».
Una piccola speranza affiora nel 1946 quando nasce Carlo Gustavo (l’attuale re di Svezia) che allontana lo zio Bertil dal trono, ma l’anno successivo l’erede in seconda, Gustavo Adolfo, padre del bambino, muore in un assurdo incidente aereo. Bertil diventa tutore del piccolo orfano e re Gustavo V, inflessibile più che mai, vieta addirittura a Lilian di mettere piede in Svezia.
Nel 1950, alla morte del vecchio sovrano, è il padre di Bertil a diventare re con il nome di Gustavo VI Adolfo, ma, nonostante i tempi nuovi, le regole alla corte svedese rimangono esattamente le stesse. Adesso Bertil, numero due nella linea di successione, è anche “reggente” in attesa che il nipote diventi maggiorenne, dunque un matrimonio “diseguale” non è neanche lontanamente ipotizzabile. Il principe è, oltre all’anziano sovrano e al piccolo Carlo Gustavo, l’unico maschio adulto della casa reale e per anni tocca a lui rappresentare la corona nel Paese e all’estero. Solo, ovviamente. La donna della sua vita resta nell’ombra, senza protestare, senza parlare. A qualche intimo Lilian perà confida: «È molto duro, ma per amore di Bertil aspetterò tutto il tempo necessario».
Nel 1957 la coppia ottiene di poter vivere insieme, seppur non ufficialmente, nella villa Solbacken; a poco a poco la famiglia reale impara a conoscere questa donna gentile ed elegante e gli svedesi si commuovono di fronte alla vicenda dei due eterni innamorati. Solo Ingrid, la sorella di Bertil che ha sposato il re di Danimarca, fatica ad accettare questa relazione e resta ferma sul no deciso al matrimonio del fratello con questa commoner. Il futuro re, legatissimo allo zio, invece è totalmente dalla parte della coppia e e fa di tutto affinché Lilian possa pian piano uscire dall’ombra. Nel 1972 la fidanzata ufficiosa del principe riceve l’invito alla serata di gala per il novantesimo compleanno di re Gustavo VI Adolfo, e in questa occasione indossa il diadema di Boucheron appartenuto alla madre di Bertil.
Salito al trono nel 1973, Carlo XVI Gustavo ribalta tutte le consuetudini dei Bernadotte sposando, il 19 giugno 1976, la borghesissima Silvia Sommerlath, così pochi mesi dopo, nel dicembre dello stesso anno, anche Bertil può portare all’altare l’amore della sua vita.
Il sovrano affida ai duchi di Halland un ruolo importante all’interno della corte, sono presenti a tutti gli eventi, alle cerimonie, alla consegna dei Nobel, ma non solo, Bertil e Lilian diventano i nonni “onorari”, affettuosi, molto presenti e amatissimi, di Victoria, Carl Philip e Madeleine, figli del re e della regina.
Quando non hanno impegni pubblici Bertil e Lilian si rifugiano nella villa “Le Mirage a Sainte Maxime nel sud della Francia dove, all’epoca in cui erano una coppia clandestina potevano permettersi di vivere la loro storia alla luce del sole. A Sainte-Maxime ancora se lo ricordano questo signore svedese diventato un accanito giocatore di "pétanque", così appassionato e bravo che oggi il campo di gioco nella piazza cittadina è intitolato proprio a lui, al “Prince Bertil”.
Il principe muore il 5 gennaio 1997 ma il re, la regina e i loro figli circonderanno di affetto, cure e attenzioni l’amata “nonna”. Purtroppo qualche anno dopo Lilian sprofonda nell’Alzheimer e passa i suoi ultimi anni lontana dalla vita pubblica restando però nel cuore di tutti. Le sue condizioni di salute non le permetteranno di essere presente alle nozze della principessa ereditaria Victoria nel 2010 e quando scompare, il 10 marzo 2013 , la famiglia reale i “nipoti” e la nazione le tributano un commosso omaggio.
La principessa ereditaria Victoria ha ereditato la tiara/collier di Boucheron e da allora indossa spesso questo gioiello ricordo di due grandi amori e soprattutto di una nonna onoraria che rimarrà per sempre nel suo cuore.
Grazie, che bella storia!!!
Grazie 🙏 Storia appassionante