Alla metà di aprile sono stata a Londra per le anteprime delle mostre al Victoria&Albert Museum e alla King’s Gallery - entrambe spettacolari ma ne riparleremo - e sono riuscita a vedere un palazzo reale che da sempre è nella mia lista dei desideri impossibili perché fino a poco tempo fa non veniva aperto al pubblico. Ero talmente in ansia per questa visita che mi sono presentata con largo anticipo. Molto largo: il giorno prima. Sono tornata il giorno seguente e sono stati novanta minuti carichi di emozione che adesso vi racconto.
Non so volte ho letteralmente “circumnavigato” St James’s Palace che non è solo l’edificio in stile Tudor (ma quello originale, non un revival ottocentesco) rivestito di mattoni rossi, costruito per volere di Enrico VIII fra il 1531 e il 1536 sul terreno di un ospedale per lebbrosi ma un insieme di edifici molto diversi risalenti a epoche diverse però tutti interconnessi e soprattutto ancora oggi utilizzati.
“Today, St. James's Palace remains a busy working palace” - Oggi St. James’s Palace è un palazzo in piena attività” precisa il sito ufficiale della Royal Family.
All’interno del palazzo, anzi, dei palazzi (che non sono molto coerenti dal punto di vista architettonico e stilistico) ci sono uffici, appartamenti, saloni di rappresentanza, una sala del trono, una chiesa, quattro cortili (Ambassador’s Court, Engine Court, Colour Court e Friary Court), un paio di “house” indipendenti (Clarence House e Lancaster House) e un’altra, York House, che invece fa parte del complesso principale. Gli Appartamenti di Stato vengono talvolta utilizzati per intrattenere ospiti durante le visite di Stato, così come per altre occasioni cerimoniali e formali. Qui inoltre si svolgono molti eventi benefici a cui partecipano membri della Famiglia Reale.
A St.James ci sono poi gli uffici del Royal Collection Trust, del Marshal of the Diplomatic Corps, Cancelleria Centrale degli Ordini Cavallereschi, dei Gentlemen at Arms, degli Yeomen of the Guard e dei King's Watermen.
Tutto ciò fa di St.James’s Palace uno luogo particolare, quasi totalmente inaccessibile al grande pubblico ma i cui interni sono molto noti. Ad esempio questa è la Picture Gallery.
Vi sembra di averla già vista? Eh si, certo, qui il 10 settembre 2022 si è svolta la cerimonia dell’accessione al trono di re Carlo III. Abbiamo potuto ammirare i dettagli di questo salone (che fa parte degli State Apartments) durante la lunga live, la prima nella storia della monarchia e anche la prima nella lunga vita del palazzo di Enrico VIII.
A fianco di Penny Murdaunt, all’epoca leader della Camera dei Comuni, si vede uno dei quadri più famosi di questa sala, ovvero “Isaac van Amburgh and his Animals” dipinto nel 1839 da Sir Edwin Landseer.
Nella sala successiva un grande trono, che risale all’epoca di Giorgio IV ma è decorato con il monogramma di Elisabetta II, ci dice che questa è la sede ufficiale e protocollare della monarchia britannica. Infatti ancora oggi, tutti gli ambasciatori continuano a essere accreditati presso la Corte di St.James e qui re Carlo III ha tenuto il suo primo Consiglio privato.
È stato emozionante vedere questi saloni? Si moltissimo anche se si trattava di un tour molto "controllato", con un percorso obbligato che non ammetteva seconde occhiate o ripensamenti, e ha avuto tempistiche particolarmente rigorose.
Ma andiamo con ordine, la visita è iniziata da un ingresso secondario su Marlborough Road a fianco della Friary Court l’unico cortile aperto di St.James’s Palace che proprio per questa visibilità verso l’esterno è molto famoso. Dalla balconata sul fondo - la Proclamation Gallery (le cui finestre danno sugli State Apartments) - si è affacciato il Garter King of Arms, circondato dai King of Arms e dagli araldi, per annunciare l’ascesa al trono di Carlo III e subito dopo la banda delle Coldstream Guards ha intonato per la prima volta il God Save the King.
Passati i controlli di sicurezza - compreso transito sotto al metal detector e accurato esame della borsa - abbiamo dato uno sguardo alla Colour Court dove veniva innalzato il “colour”, la bandiera del reggimento della Household Division di servizio presso il sovrano,
Qui eravamo esattamente oltre la Great Gatehouse, l’ingresso principale con famosi torrioni poligonali del corpo di guardia che sono uno degli elementi architettonici più noti e caratteristici del palazzo. Enrico VIII usava l’edificio come residenza di caccia, ma del periodo Tudor resta solo la “gatehouse to colour court” dove nel 1558 muore la regina Mary. Trenta anni dopo in quelle stesse stanze si rifugia della sorella Elisabetta I quando l’Invincibile Armada fa rotta verso l’Inghilterra per punire la sovrana colpevole di avere condannato a morte Mary Stuart. In queste stanze nascono Carlo II nel 1630 e Giacomo II nel 1633 e nel 1649 Carlo I trascorre qui la sua ultima notte in attesa dell’esecuzione.
Fra il 1623 e il 1627 l’architetto Inigo Jones costruisce per Henriette Marie di Francia, la moglie francese e cattolica di Carlo I, la Queen’s Chapel un edificio che innova l’architettura religiosa inglese introducendo moduli classicisti come la facciata a timpano e l’interno a una sola navata coperta da una volta a botte e cassettoni. La Queen’s Chapel - che conserva ancora al suo interno una splendida pala d’altare di Annibale Carracci - si può visitare la domenica da Pasqua a luglio e in occasione di alcune festività
Durante il regno degli Stuart St. James resta una residenza secondaria rispetto a Whitehall anche se Carlo II fa prosciugare e bonificare gli stagni circostanti che diventano il parco di St. James.
La svolta per St. James’s Palace avviene nel 1698, quando un incendio distrugge il grande complesso di Whitehall e Guglielmo III decide di trasferire la sede principale della corte e il centro amministrativo della monarchia proprio nel vecchio palazzo di Enrico VIII sul quale intervengono Christopher Wren e William Kent.
I primi tre sovrani della dinastia Hannover continuano a usare St.James che però è un edificio molto modesto rispetto alle grandi residenze reali europee dell’epoca e soprattutto troppo piccolo per le esigenze della vita di corte. Un vero paradosso per l’epoca: una delle monarchie più potenti d’Europa che ha la sua sede in un palazzo minuscolo e vecchio.
Giorgio III rinnova gli appartamenti di Stato ma non tocca il resto e alla fine decide di acquistare la molto più spaziosa Buckingham House. Da questo momento l’antica dimora Tudor viene usata solo per le cerimonie, i ricevimenti, le nozze e i battesimi. Nel 1809 un incendio distrugge la maggior parte del palazzo, fra cui gli appartamenti privati del re che non verranno mai più ricostruiti, lasciando così isolata la Queen’s Chapel.
Nel 1837 la regina Vittoria decide che St. James non sarà più la residenza del sovrano, però mantiene qui la sede protocollare della monarchia.
Nel Lower Corridor sono esposti diversi dipinti fra cui l’intenso ritratto che Ralph Heimans ha fatto al duca di Edimburgo nel 2017. Il principe è al centro del Grand Corridor del castello di Windsor, in una prospettiva lunga come la sua stessa vita, snocciolata attraverso molti simboli come la fascia dell’ordine danese dell’Elefante (la dinastia da cui vengono anche i sovrani greci), il celebre ritratto del Giubileo d’Oro della regina Vittoria e in lontananza la stanza in cui sono nate sua madre e sua nonna. È stato bello fermarsi un attimo e incrociare lo sguardo ironico e acuto del duca di Edimburgo.
Con il Grand Staircase, che segna l’inizio del percorso cerimoniale verso gli State Apartments (Tapestry Room, Picture Gallery e Sala del Trono), il palazzo perde qualsiasi connessione con l’epoca Tudor. Gli interni di St. James sono stati molti rimaneggiati nel corso dei secoli; dopo Wren e Kent, passa per di qua anche William Morris a cui la regina Vittoria chiede di tappezzare, con i suoi celebri tessuti, molti ambienti. Quello che si vede oggi però sono soprattutto i cambiamenti voluti nel 1901 da Edoardo VII che non amava i gusti della madre.
Ma la parte più emozionante di questo insolito tour è stata sicuramente la breve sosta nella Chapel Royal che abbiamo potuto ammirare, però, solo dalla galleria. La chapel fa uno strano effetto perché nei dipinti nuziali sembra, in prospettiva, molto più ampia invece è uno spazio lungo e stretto.
Nella storia della monarchia inglese la Chapel Royal ha un ruolo fondamentale perché nella piccola chiesa, tutto sommato semplice e senza grandi pregi artistici a parte il soffitto opera di Hans Holbein, sono stati celebrati molti matrimoni reali, compreso quello della regina Vittoria e del principe Alberto il 10 febbraio 1840.
Qui nel 1893 il principe George, duca di York sposa la principessa Mary di Teck. e il pittore danese Laurits Regner Tuxen “racconta” queste nozze così simboliche mostrando anche molti dettagli della chapel fra cui la vetrata, unico elemento che si vede anche da fuori.
Matrimoni a parte (si sono sposati qui la futura regina Anna con il principe Giorgio di Danimarca nel 1683; Giorgio III e Charlotte di Meclemburgo-Strelitz nel 1761 e il futuro Giorgio IV con Carolina di Brunswick nel 1795) la Chapel Royal è stata scelta come sede di molti battesimi reali fra cui quelli del principe George nel 2013 e il principe Louis nel 2018.
Nella York House, l’ala a destra della Great Gatehouse sono stati ricavati degli appartamenti dove hanno abitato la duchessa di Cambridge, vedova di uno dei figli di Giorgio III, i duchi di York (da cui il nome attuale) futuri Giorgio V e regina Mary, il loro figlio Henry duca di Gloucester, il principe Carlo, con i figli William e Harry, dopo il divorzio e prima di trasferirsi a Clarence House. Oggi a St.James’s Palace risiedono la principessa Anna, la principessa Beatrice e la principessa Alexandra di Kent.
Visitare St.James’s Palace è difficile ma non impossibile. Il palazzo viene aperto al pubblico saltuariamente quindi bisogna soprattutto cogliere l’attimo però le date vengono comunicate con un certo anticipo. Il tour ha un costo importante però ne vale assolutamente la pena.
Se volete avere in tempo tutte le informazioni e l’accesso diretto all’acquisto dei biglietti (che ovviamente finiscono in un attimo) vi dovete iscrivere alla mailing list della Royal Collection: qui → Mailing list Royal Collection.
Londra è piena di fascino, la sua luce (anche quando piove) i suoi parchi, i mille musei, le strade, le case con le placche blu che ricordano i tanti personaggi famosi, i palazzi, il fiume, il vecchio e il nuovo che si mescolano e si confondono, la tradizione che va a braccetto con le innovazioni più ardite, il passato e il presente accanto al futuro, tutto questo insieme rende la capitale un luogo in cui immergersi in modo totale. La storia della monarchia di ieri e di oggi è ovviamente presente a ogni angolo della città ma spesso, a parte le mete più celebri e per questo motivo parecchio turistiche, è difficile districarsi e costruire un itinerario dedicato alla Royal London.
L’ho fatto per voi in una guida digitale che quest’anno si arricchisce di un inserto dedicato alle grandi mostre della stagione con tutti i consigli per le visite (Cartier è sold out, ma vi dico come trovare i biglietti).
Nella guida Royal London ci sono venti itinerari con tutti i dettagli, gli orari, i mezzi di trasporti più comodi e tanti consigli su cosa vedere ma sto valutando se proporre anche una guida à la carte ovvero degli itinerari personalizzati su singole esigenze e interessi. Volete vedere tutti i palazzi reali creati da quel genio di Christopher Wren? Desiderate visitare Londra sulle tracce di Elisabetta II, scoprire i suoi luoghi del cuore, la strada dove è nata, etc? Avete tre giorni e vi interessano solo ritratti e gioielli?
Se pensate che un itinerario personalizzato sia quello che fa per voi mandatemi una mail - marina.minelli@libero.it - che ne parliamo, ma tenete presente che ci vorrà un po' di tempo. Preciso che si tratterà di un itinerario dedicato ai luoghi storici e artistici con link e consigli a cose da vedere e da fare. Effettuare prenotazioni di servizi turistici non è nelle mie competenze ma vi posso indirizzare alla persona giusta.
A presto
Marina
Grazie, sempre molto interessante
Emozionante…. Tornerò a Londra e seguirò i consigli . Grazie