Buone notizie all'ora del tè
Stamattina ho cancellato la bozza della newsletter che avevo iniziato l’altro ieri ed era pesante come l’uranio. No basta, la giornata è piovosa, la settimana è stata impegnativa e il resto del mese non sarà leggero, così ho deciso che ci vogliono solo buone notizie che arrivano giuste giuste per l’ora del tè.
Naturalmente l’ora british del tè che, nonostante i luoghi comuni, non sono le 17 ma molto prima, diciamo le 15 e 30/16. Come dice la mia amica Chiara “mia suocera, che vive nello Yorkshire, alle 17 sta già preparando la cena”. Elisabetta II dal canto suo prendeva la sua “cup of tea” pomeridiana verso le 16.
Lo sapevate che Sir Paul MCartney ha dedicato una canzona al sacro rito della “cup of tea”? Eccola qui.
La buona notizia è che Catherine è tornata a farsi vedere. Ok non live ma ci accontentiamo. La foto rilasciata stamattina sugli account social dei principi di Galles, e prontamente rilanciata ovunque, è stata scattata da William all’inizio della scorsa settimana e mostra moglie e figli sorridenti in quello che sembra essere il portico dell’Adelaide Cottage a Windsor dove la famiglia risiede dall’estate 2022.
L’occasione, colta al volo, è il “Mothering Sunday” britannico e l’immagine sorridente della principessa di Galles un po’ rassicura, dopo lo stizzito comunicato stampa diffuso dalla segreteria di Kensington Palace, nel quale si ribadiva che non ci sarebbero stati aggiornamenti fino a Pasqua, e lo scatto “rubato” dei giorni scorsi.
Catherine parla in prima persona per ringraziare tutti dei “gentili auguri” e del “continuo sostegno negli ultimi due mesi”. E si perché ormai sono passati quasi 60 giorni da quando il Palazzo ha fatto sapere che la moglie dell’erede al trono era ricoverata alla London Clinic per un intervento chirurgico “programmato” e per il quale sarebbe stata necessaria una convalescenza di almeno fino a Pasqua.
La principessa del Galles era sparita nel nulla dopo l’ultima uscita pubblica lo scorso 25 dicembre in occasione della tradizionale funzione natalizia a Sandringham. Nel Regno Unito la privacy sulle questioni che riguardano la salute è una cosa seria e, nonostante le congetture e le ipotesi complottistiche, nessuno ha osato violare la consegna. Resta il fatto che, secondo me, la segreteria del principe di Galles (immagino su indicazioni degli stessi William e di Kate) non ha gestito benissimo la vicenda.
Rivelare è un conto, rassicurare un altro. Nei giorni scorsi mi sono confrontata con un gruppo di amici comunicatori, molto attenti ai fatti royal, e ho fatto presente che, per placare gli animi ed evitare ulteriori pesanti polemiche, sarebbe bastato un messaggio del genere: “grazie a tutti, sto bene, ci rivediamo presto”.
Si vede che mi hanno letto nel pensiero perché, giuro, non ho scritto a nessuno.
Dovete sapere che il mio secondo nome è Ansia, mentre il terzo è Cassandra (il quarto è Florence Nightingale, ma questo è un altro discorso) però sono felice che stavolta le mie nefande previsioni siano state superate dalla decisone di postare questa foto.
Un messaggio atteso e necessario che forse poteva arrivare un po’ prima poiché nei giorni scorsi il Corriere della Sera (cioè una delle maggiori testate italiane non “La Vela” settimanale della parrocchia di San Giuseppe) titolava più o meno così:
“Kate Middleton malata, il cancro di re Carlo, la regina Camilla «in pausa»: stiamo assistendo alla dissoluzione della famiglia reale britannica?.
Il “catenaccio”, cioè quel breve riassunto sotto al titolo in neretto, la metteva giù ancora più pesante:
Al momento non c’è nessuno al timore di casa Windsor e le ultime notizie sono preoccupanti: Carlo segue la terapia anti-cancro. Camilla se ne starà in vacanza ai Tropici e William appare e scompare per stare al fianco della misteriosamente convalescente Kate.
In sostanza, dice il Corsera, se la famiglia reale britannica sta scomparendo davanti agli occhi dei sudditi questo va contro al diktat supremo della compianta regina secondo la quale la Corona «deve essere vista per essere creduta».
Mettendo insieme le varie news sulla gravità di Carlo e sul recupero non facile e neanche veloce della principessa di Galles, sul temporaneo “forfait” della regina che ha deciso di prendere fiato dopo un mese in giro come una trottola e sul sorriso soddisfatto, per non dire tronfio, del principe Andrea alla guida della family il giorno della commemorazione di re Costantino il corrispondente del Corriere della Sera parla di «sudditi attoniti» che si stanno svegliando storditi da una favola senza lieto fine. «E ora - conclude Luigi Ippolito - il rischio è che la monarchia si dissolva, non con un’esplosione, ma con un sospiro».
Non so se vi siete accorti che anche il re di Norvegia non è messo bene. Harald entra ed esce dagli ospedali ma alla fine di febbraio, poco dopo avere festeggiato l’ottantasettesimo compleanno, è partito con la moglie per una vacanza in Malesia. Pochi giorni dopo è finito in una struttura sanitaria dell’arcipelago malese di Langkawi a causa di una “infezione polmonare” e ne è stato organizzato il rimpatrio. Secondo i medici il cuore del sovrano, già messo a dura prova da una situazione precaria, avrebbe retto a fatica il lungo viaggio così gli è stato inserito uno stimolatore cardiaco provvisorio. Il 4 marzo Harald è atterrato a Oslo a bordo di un aereo militare attrezzato a ospedale ed è stato immediatamente ricoverato al Rikshopitalet della capitale norvegese. La situazione adesso sembra si sia stabilizzata ma l’équipe sanitaria che segue il re ha deciso che il pacemaker provvisorio verrà sostituito con uno definitivo.
Ovviamente nessuno, a parte qualche sito o testata specializzata, ha lanciato l’allarme catastrofe per la Norvegia. Insomma, al di là di tutto, una conferma che la monarchia britannica, un anno e mezzo dopo la perdita della sua icona assoluta, resta quella capace di creare più interesse ed engagement. Molto bene.
E visto che il trend è questo - chi sono io per andare controcorrente? - i miei ultimi otto post e reel sul mio profilo Instagram sono appunto dedicati alla #britishroyalfamily.
E per restare in tema, ispirata dalle story di un’estrosa creatrice di moda sulla sua collezione di foulard, ieri pomeriggio (mentre aspettavo le tre lievitazioni dell’impasto per la pizza, si non sembro io ma giuro che lo sono ;-) ho scritto e postato anche una piccola storia sulla passione di Elisabetta II per i carré di Hermès. L’ultima foto della galleria vi farà commuovere, poi non dite che non vi avevo avvisato.
Il post sta andando molto bene, quindi l’algoritmo fa esattamente quello che gli pare e io continuo a non avere un piano editoriale.
Con questa perla di saggezza di saluto ma non senza ricordarvi che stiamo chiudendo le prenotazioni per il viaggio di aprile. Saranno sette giorni/sei notti (tre nel Norfolk con visita di Sandringham e tre a Londra) e si può scegliere di restare con noi per tutta la durata del soggiorno ma anche solo per la prima o per la seconda parte.
A breve renderò disponibile la storia (reale) del mese di marzo ma entro la fine del mese arriverà anche l’edizione aggiornata con due nuovi itinerari e un’importante appendice della mia guida digitale Royal London. Qui le storie (reali) di gennaio e febbraio.